Il Presidente dell’AEB rivendica il protagonismo del commercio estero

20/07/2018


“Il commercio estero brasiliano fa da accessorio di altre politiche, ma non é protagonista. Al contrario, ha una posizione marginale”,  una dichiarazione di José Augusto de Castro, presidente dell’Associazione del Commercio Estero del Brasile (AEB). Lunedi 16 Luglio, alla Confederazione Nazionale del Commercio dei Beni, Servizi e Turismo (CNC) tenutasi a Rio de Janerio, l’AEB ha annunciato l’Incontro Nazionale del Commercio Estero (Enaex), il cui tema sará “Le sfide per un commercio estero piú competitivo”. L’evento si terrá nei giorni 15 e 16 agosto prossimi, nel Centro Congressi SulAmerica a Rio de Janeiro.

Castro ha affermato che il surplus commerciale brasiliano proviene dai beni di consumo quali prodotti agricoli e minerali commercializzati all’estero, non dai prodotti manifatturieri. Secondo il presidente dell’AEB, le esportazioni del manifatturato registrate dal Brasile negli ultimi 3 anni e quelle previste per il 2018 sono minori rispetto a quelle registrate nel 2007.

“Siamo al 25º posto tra i maggiori paesi esportatori e non riusciamo a migliorare la nostra posizione. Chi è la settima o ottava economia mondiale, non deve accontentarsi di una 25ª posizione”, dice Castro. Il presidente dell’AEB considera che l’Enaex sará un’occasione determinante in cui i ministri, incontrando istituzioni ed aziende del settore, potranno comprendere l’importanza del commercio estero per il Brasile.

Una politica specifica

Secondo Castro, l’attuale guerra commerciale che si osserva nel mercato internazionale avrá un effetto sui beni di consumo. Ció segnala che probabilmente il Brasile avrá un valore di importazioni ed esportazioni minori quest’anno, in funzione della revisione del PIL. Castro ha ribadito che oggi il commercio estero brasiliano manca di una politica ad hoc e di una maggiore collaborazione tra i ministeri, che dimostrino la reale importanza di questo segmento per l’economia.

Per il presidente dell’AEB, il commercio estero é un modo strategico di compesare le carenze di produzione causate da eventuali crisi in diversi settori e allo stesso tempo di inserirsi nel mercato internazionale. infatti, ad oggi, il Brasile é al di fuori della catena globale del valore. “Abbiamo bisogno di partecipare a questa catena, altrimenti ci trasformeremo in semplici esportatori di beni di consumo. Il Brasile deve raggiungere mercati piú grandi”, conclude Castro.

I costi

Secondo il presidente dell’AEB, gli esportatori non stanno parlando della tassa di cambio, che é una variabile su cui non si ha controllo. Gli esportatori vogliono una riduzione dei costi, in modo da poter far tornare i prodotti nazionali competitivi sul mercato internazionale. La riduzione deve essere effettuata tramite riforme strutturali, fiscali, dei diritti del lavoro, del sistema previdenziale e attraverso un investimento massiccio in infrastruttura e una riduzione della burocrazia. “Attualmente il  Brasile é un paese caro”.

Castro sostiene che una nuova prospettiva rispetto al commercio estero sará richiesta al futuro Presidente della Reupubblica, chiunque egli sará. “Che si cominci a guardare al commercio estero in modo diverso”.

 

Fonte: Exame



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