Fedrigoni cresce in Usa e Brasile

01/06/2016


Sfiora il miliardo di fatturato e scommette in America, tra banconote ed etichette di vino californiano. Con oltre 2.700 dipendenti (1.700 solo in Italia), 13 stabilimenti – di cui 9 in Italia, 2 in Spagna e 2 in Brasile – 14 impianti di fabbricazione a macchine continue, 7 impianti di macchine spalmatrici e oltre 13mila referenze prodotto in catalogo, Fedrigoni chiude un 2015 record.

Con 125 anni di storia alle spalle, vende i propri prodotti in oltre 110 Paesi nel mondo ed è l’unico produttore italiano di carta per banconote accreditato dalla Banca centrale europea per la produzione della carta filigranata dell’Euro.

Escono da Fabriano – marchio acquisito nel 2002 per 45 milioni di euro più i debiti da 120 milioni accumulati dalla cartiera marchigiana – carte grafiche speciali e da disegno di alta qualità (di cui è leader in Europa), imballaggi per profumi di griffe e alimenti. È di Fedrigoni la carta per stampare gli euro prodotti in Italia dalla Zecca (100% del mercato italiano), le lire turche, rupie e yuan così come molte delle etichette adesive sulle bottiglie di vino e champagne. E proprio vino e banconote hanno spinto l’azienda a investire, nell’ultimo anno, oltre 130 milioni di euro tra Usa e Brasile.

Inaugurato pochi giorni fa il nuovo impianto della Gpa (Gummed Papers of America) Usa, acquisito dalla Gpa Holding Company con sede a McCook, in Illinois, per 48,4 milioni di euro. Una presenza diretta negli Usa che consente, tra l’altro, di poter migliorare la copertura naturale dai rischi di variazione dei tassi di cambio euro/dollaro.

Non solo. Con l’acquisizione, a maggio 2015, del 100% del capitale di Arjo Wiggins Ltda, società brasiliana controllata da Arjo Wiggins, unico produttore sudamericano di carta per banconote, carte di sicurezza e carte speciali, per 83 milioni di euro, «Fedrigoni – ha detto il presidente del Gruppo, Alessandro Fedrigoni – è oggi il maggior produttore di carte speciali e cartamoneta in tutto il Sud America» .

Fedrigoni ha chiuso il 2015 con ricavi consolidati pari a 977 milioni di euro, in aumento di circa 104 milioni di euro (+11,9% rispetto agli 873 milioni di euro registrati nel 2014), un Ebitda a 120,6 milioni (+5,2% sul 2014) e un risultato netto a 57,8 milioni (+8% sul 2014) e una posizione finanziaria netta a 178,3 milioni (dai 72,7 al 31 dicembre 2014 per effetto delle acquisizioni).

«Nei primi mesi del 2016 – ha affermato l’amministratore delegato, Claudio Alfonsi – abbiamo già ottenuto risultati che ci consentono di proiettare per il 2016 un fatturato previsto a budget di quasi 1,1 miliardi di euro in crescita del 12% circa».

Fonte: Il Sole 24 Ore



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