Democrazia nel mondo: successo italiano

17/03/2021


È recentemente stato pubblicato il survey annuale sullo stato di salute della democrazia nel mondo chiamato “Freedom in the world” da parte dell’organizzazione non governativa Freedom House. Il survey annuale, particolarmente apprezzato dal mondo accademico, monitora dal 1973 i diritti politici e le libertà civili dei vari stati nel mondo, classificandoli poi in base al loro livello di libertà.

L’edizione del 2021 apre con toni poco rassicuranti, titolando “Democracy Under Siege” ossia “Democrazia Sotto Assedio”. È infatti il quindicesimo anno consecutivo in cui il mondo retrocede secondo le metriche dello studio, con un numero maggiore di paesi che arretrano sul fronte di pratiche e valori democratici rispetto a quelli che migliorano. Il 75% della popolazione mondiale infatti vive in un paese che nel 2021 ha visto il suo status democratico peggiorare.

Fattori determinanti nel deterioramento recente sono il peso crescente del gigante cinese sullo scacchiere internazionale e le misure di contenimento pandemico globali. Molti paesi infatti, secondo il report Freedom in the World, hanno adottato limitazioni alle libertà individuali sproporzionate rispetto a quanto necessario per contenere il Covid-19, con casi estremi, tipo il Venezuela, in cui il contenimento della pandemia si è rivelato una scusa per silenziare gli oppositori politici. Altri esempli eclatanti di peggioramento democratico a livello globale sono il referendum che ha consentito a Vladimir Putin di rimanere al potere fino al 2036 in Russia, il rifiuto di Donald Trump di riconoscere la sconfitta alle presidenziali e l’incitamento all’assalto al Congresso, e la retrocessione dell’India da “Paese libero” a “Paese parzialmente libero” per la repressione domestica del dissenso politico da parte del movimento nazionalista al governo.

All’interno di questo quadro scoraggiante ci sono però delle eccezioni. L’Italia, in controtendenza con il resto del mondo, ha registrato invece un miglioramento della sua democrazia, totalizzando un punteggio di 90/100 nel 2021, contro l’89/100 dell’anno passato, con 36/40 assegnato ai diritti politici e 54/60 alle libertà civili (53/60 l’anno passato).

Questo fatto è rassicurante in se perché dimostra come l’Italia non è stata parte del trend globale negativo descritto dal report, ma non solo!

I governi in Italia cambiano spesso, ma il solido sistema di pesi e contrappesi garantisce la stabilità richiesta a livello nazionale ed internazionale anche quanto la situazione politica sembra essere tumultuosa. Conseguentemente, eventuali instabilità politiche nel paese non si traducono automaticamente in rischi per la tenuta democratica del paese cosi come non si traducono in instabilità delle politiche economiche effettivamente attuate, come testimoniato dal giudizio positivo espresso da Freedom House sull’Italia. Basta ricordare il recente periodo in cui lo spread Italiano era altissimo eppure l’Italia ha continuato ad onorare il rimborso del debito contratto.

L’investitore brasiliano può apprezzare queste caratteristiche del sistema Italia quando sceglie di investire. Le condizioni di stabilità democratica e di politica economica nel medio termine riducono l’incertezza, garantiscono un ambiente maggiormente sicuro, trasparente ed affidabile per investire.

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