Italiano e Qatariota dimostrano il vero spirito olimpico
04/08/2021
La finale di salto in alto maschile ha dato, fino ad ora, una delle più grandi scene delle Olimpiadi del 2021, nella quale Gianmarco Tamberi e Mutaz Barshim hanno concordato per chiudere la competizione e hanno festeggiato un oro diviso tra loro. Però, in più della medaglia, i due atleti hanno diviso una storia magnifica di amicizia e partnership che simbolizza lo spirito olimpico, concretizzata nella cerimonia del podio, che si è svolta questo martedì.
Durante la competizione a Monaco, nel 2016, Gianmarco Tamberi ha subito una frattura alla caviglia, il che gli ha impedito di competere nelle Olimpiadi di quell’anno e per altri mesi. La riabilitazione è stata dura e, quando è tornato, nel 2017, Tamberi ancora non si sentiva al 100% e, nonostante il supporto di tutti gli atleti, ha bruciato tutti i tentativi all’epoca dell’apertura della tappa Diamond League a Parigi.
Frustrato della proprio prestazione nella competizione, l’italiano si è chiuso nella stanza d’hotel e non voleva parlare assolutamente con nessuno. È in questo momento che è apparso Mutaz Essa Barshim. Un giorno dopo la prova, il qatariota ha bussato alla porta del collega ed ha insistito dicendo che sarebbe uscito da là solo dopo aver conversato insieme.
Gimbo, per Gianmarco è chiamato da Mutaz, ha ceduto ed ha lasciato l’amico entrare. Durante la conversazione, l’italiano si è aperto e espresso i suoi sentimenti, ha pianto, ha parlato del terrore di non riuscire mai più ad avere il livello che aveva prima della contusione ed ha sentito le parole di cui aveva bisogno venenti dall’altro lato.
Dopo la conversazione, Gianmarco ha chiamato l’organizzatore del torneo a Budapest, che si sarebbe tenuto due giorni dopo ed ha implorato per un’opportunità per gareggiare. Senza dirlo a nessuno, Tamberi ha spento il telefono ed ha chiesto all’organizzatore di non annunciare la sua partecipazione da nessuna parte. Dopo, è salito sul primo volo per la capitale Ungherese. Solo Mutaz e l’organizzatore hanno parlato con l’italiano dopo gli errori di Parigi.
Sono stati tre giorni senza contatti con la famiglia, focalizzati solo sulla competizione. Dopo un anno ad avere a che fare con la lesione, il saltatore italiano ha finalmente superato i 2,28 metri. Nelle tre gare precedenti non aveva superato i 2,21 m.
Quattro anni e molte competizioni dopo, Mutaz Essa Barshim e Gianmarco Tamberi si sono rincontrati sul campo a Tokyo, questa volta ad un livello di parità. Assoluta parità. E come in una celebrazione dell’amicizia, hanno scelto di non disfare la finale del salto in alto, dividendo così la medaglia d’oro. Il simbolo di un’amicizia che trascende la competizione e simboleggia lo spirito dei Giochi Olimpici.
Fonte: GloboEsporte