Gli Investimenti stranieri in infrastrutture aumentano al 500% nell’anno

29/05/2017


L’afflusso di capitali stranieri per attività infrastrutturali in Brasile è aumentato di oltre il 500% nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2016, raggiungendo 11.4 miliardi di dollari statiunitensi. Il flusso rappresentra oltre il 50% degli investimenti diretti nel paese, per operazioni di partecipazione nel capitale, registrati da parte della Banca Centrale brasiliana (BC).

Gli analisti di mercato prospettano, tuttavia, che questa performance potrebbe subire un forte calo da questo mese, in virtú della nuova crisi politica che coinvolge direttamente il presidente Michel Temer, anche se questa reazione non significa che gli investitori e operatori del settore infrastrutture si arrendano con il Brasile.

“Fondamentalmente, quando un investitore mette i soldi in un progetto, considera rischio e rendimento. Entrambi sono misurabili. L’incertezza non si può misurare”, dice l’economista Cláudio Frischtak. “Oggi viviamo in una profonda incertezza. Fino a quando questo velo di incertezza non verrá sollevato, gli investitori aspetteranno. Questo non significa rinunciare, non conosco nessuno che abbia rinunciato con il paese”, conclude. Frischtak é specialista in infrastrutture nella societá di consulenza Inter.B.

La Banca Centrale ha ridotto di quasi il 50% la previsione del totale degli Investimenti diretti nel Paese per il mese di maggio, ma non ha detto se la decisione ha a che fare con la crisi politica. Nel mese corrente l’autorità monetaria fornisce un flusso netto di $ 2,8 miliardi di dollari in investimenti diretti, rispetto ai $ 5,577 miliardi registrati nel mese di aprile.

“Momenti di incertezza lasciano il Brasile in condizioni sfavorevoli per disputarsi le risorse con altri paesi, considerando che l’offerta non è così grande come lo era nel 2011 e 2012. Ora abbiamo in gioco una minore quantità di risorse”, ha detto Luis Afonso Lima, CEO della Società brasiliana degli studi di Imprese transnazionali e della globalizzazione (Sobeet).

Nonostante la  battuta d’arresto posta dal quadro politico, gli investimenti diretti nel paese destinati alle infrastrutture hanno il vantaggio di essere un capitale con caratteristiche a lungo termine e dovrebbe continuare ad aiutare i conti con l’estero brasiliani, valuta Silvio Campos Neto, economista senior presso la societá di consulenza Tendências. Campos Neto rivela che le previsioni sugli Investimenti diretti del Brasile, fatti della societá di consulenza per cui lavora, quest’anno si attestano sui $ 78 miliardi di dollari. Negli ultimi 12 mesi con chiusura in aprile, l’IDP ha ammontato a $ 84,7 miliardi di dollari, aggiungendo le partecipazioni nel capitale ed i  finanziamenti tra aziende.

“Naturalmente dipende molto dallo scenario politico, è una restrizione che sarà sempre presente, ma i numeri dovrebbero rimanere robusti perché sono già state prese molte decisioni. E stiamo anche parlando di mercati di infrastruttura attraenti, guidati dal recente programma di concessioni”, dice Campos Neto, citando possibili privatizzazioni nel settore dell’energia elettrica e le aste di petrolio e gas che si terranno durante tutto l’anno.

Considerando solo le operazioni sul capitale – un investimento non speculativo –  gli Investimenti diretti in Brasile in infrastrutture (aeroporti, strade, servizi igienico-sanitari, energia, telecomunicazioni, edilizia) hanno rappresentato il 53% delle risorse che sono entratie nel Paese da gennaio ad aprile ($ 21, 5 miliardi).

Tale importo comprende, tra le altre cose, le concessioni di quattro aeroporti federali, la privatizzazione della Compagnia Elettrica di Goiás (CELG) e le aste di trasmissione di energia elettrica, due concessioni autostradali nello Stato di San Paolo e i contributi per l’acquisto e l’espansione di aziende di servizi igienico-sanitari in Brasile, con particolare attenzione l’operazione che coinvolge il colosso canadese Brookfield e la Odebrecht .

Per settore, le attività relative alle infrastrutture hanno aumentato il loro peso all’interno degli ingressi nelle partecipazioni di capitale, dal 15,9% al 52,9% tenendo conto del confronto dei primi quattro mesi del 2016 e 2017, mentre la quota dell’industria e dell’agricoltura è diminuita.

Elettricità, trasporti e servizi igienico-sanitari hanno condotto l’avanzata degli afflussi di capitali stranieri in infrastrutture nei primi quattro mesi dell’anno. Durante il periodo,  gli investimenti nell’energia hanno raggiunto US $ 5,560 miliardi, quasi il doppio del totale registrato nell’intero 2016. Gli investimenti nel settore dei trasporti, riguardanti le autostrade, sono passati da US $ 44 da gennaio ad aprile 2016 al US $ 3,9 miliardi del primo quadrimestre di quest’anno. Nello stesso confronto, i servizi igienico-sanitari (raccolta, trattamento e distribuzione dell’acqua) sono passati da US $ 2 milioni a US $ 927 milioni.

Fonte: Valor



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