L’Italia è il secondo Paese europeo per l’export alimentare in Brasile

18/05/2022


Il legame tra brasiliani e italiani non è solo culturale, ma anche economico. Difatti, dall’apertura economica del Brasile ai prodotti esteri, iniziata negli anni ’90, il volume delle importazioni dall’Italia ha registrato un costante tasso di crescita. Nel 2021, il Brasile ha importato prodotti per 238,3 milioni di dollari, una crescita del 3% rispetto al 2020. Nel primo trimestre di quest’anno il valore delle importazioni ha raggiunto quota 74,5 milioni di dollari.

“Tra gli europei, solo il Portogallo esporta di più in Brasile, ma con una piccolissima differenza. I portoghesi sono in prima posizione con una quota del 3,92%, e l’Italia ha il 2,85%”, spiega Ronaldo Padovani, analista di Italian Trade Agency (ITA), l’agenzia governativa italiana preposta alla promozione delle imprese italiane all’estero e ad attirare investimenti per l’Italia.

Al primo posto tra i prodotti che il Brasile importa maggiormente dall’Italia ci sono i vini, per un valore di 43 milioni di dollari all’anno, seguiti dalla pasta (30,9 milioni di dollari), dall’olio d’oliva (21,5 milioni di dollari), dai pomodori preparati e in scatola (19 milioni di dollari) e infine dai biscotti al wafer, con una quota di 12,2 milioni di dollari.

“Nonostante la diminuzione del consumo pro capite, negli ultimi anni più persone hanno avuto accesso ai prodotti italiani, compensando le barriere all’import. Credo che se non ci fossero tali difficoltà, la crescita del mercato sarebbe ancora maggiore”, afferma Ronaldo Padovani.

 

Fonte: Exame



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