Vedi come il Covid-19 ha influenzato l’e-commerce in Brasile e in Italia

10/03/2021


 

Tralasciando le terribili conseguenze della pandemia, possiamo considerare che l’impatto del Covid-19 sulle attività di vendita online è stato positivo. In Brasile, c’è stato un aumento del 72,96% nelle transazioni di e-commerce fino a novembre 2020.

Sono state realizzate azioni per garantire la continuità di queste attività, con l’aumento dell’utilizzo di nuove tecnologie di comunicazione, con applicazioni specifiche e presenza sui social media, al fine di garantire il contatto con il mercato consumatore.

Secondo un’indagine della Federazione brasiliana delle banche (FEBRABAN), il consumatore brasiliano sta superando gradualmente le paure e le incertezze derivanti dalla pandemia e mostrando una maggiore propensione all’acquisto di beni e servizi. Stimolate dalle nuove restrizioni richieste a causa dell’ulteriore aumento del contagio da Covid-19, le vendite di e-commerce continuano a crescere.

I dati più recenti, di novembre 2020, hanno mostrato un nuovo incremento delle vendite online in Brasile: rispetto a ottobre, la crescita è stata espressiva del 56,41%, probabilmente,  guidata dalla vicinanza alle festività di fine anno.

La variazione accumulata negli ultimi 12 mesi (novembre 2019 – novembre 2020) è stata del 75,95%. I dati provengono dall’indice MCC-ENET, sviluppato dalla Camera brasiliana dell’economia digitale (camara-e.net) in collaborazione con il Movimento Compre & Confie.

La distribuzione degli acquisti realizzati su Internet, per settore, a novembre, è stata la seguente: Attrezzature per ufficio e informatica (40,8%); mobili ed elettrodomestici (25,3%); tessuti, abbigliamento e calzature (12,2%). Nella sequenza sono presenti altri elementi per uso personale e domestico (8,2%); articoli farmaceutici, medici, ortopedici, profumeria e cosmetici (8,0%); ipermercati, supermercati, alimentari, bevande e tabacchi (3,3%); e, infine, libri, giornali, riviste e cancelleria (2,2%). Questo indicatore si basa anche sull’Indagine Mensile sul Commercio di IBGE.

In Italia, la rete di e-commerce già nel 2019 aveva un peso del 19,2% nella crescita del fatturato dell’attività economica totale del paese, con un valore delle vendite online di circa 35,6 miliardi di euro.

Inoltre, nello stesso anno, la rete ha avuto un impatto profondo sulla crescita occupazionale delle imprese italiane, con un contributo del 6,7%. Il settore legato alle vendite online in Italia nel 2020 ha generato un aumento dei ricavi di 3,5 miliardi di euro (6,3% rispetto al 2019), secondo l’Istat.

Quasi il 70% degli operatori del segmento (commercianti e titolari di marchi) e il 60% delle aziende che prestano servizi alla filiera (partner commerciali) hanno già pianificato di rafforzare la propria forza lavoro per il canale dell’e-commerce nel 2020, aumentando l’occupazione nel settore che già lo scorso anno, prima della pandemia, contava più di 290mila lavoratori nel Paese.

Tra i 290mila italiani impiegati nella rete dell’e-commerce e vendita al dettaglio digitale nel 2020, 154mila lavoratori sono occupati nel macro settore della vendita online (con una crescita annua del 12% tra il 2015 e il 2019) e 136mila nell’aggregato del supporto ai servizi (con un tasso medio di crescita del 14,2%).

Le stime per il 2020 erano che il valore globale della rete dell’e-commerce erano di quasi 59 miliardi di euro, il che rappresenta un aumento di circa 4 miliardi rispetto all’anno precedente (6,3%). Tra gli esempi virtuosi c’è Amazon, che per sostenere la ripresa dell’economia italiana nel 2020 ha creato più di 2.600 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato nelle sue 40 sedi, per un totale di oltre 9.500 funzionari.

Le crescite più importanti sono quelle dell’industria dei prodotti chimici (32,8%), del commercio al dettaglio (18,1%), della fabbricazione di materiali e attrezzature (17,8%) e della ristorazione (9,2%).

Le società di e-commerce rappresentano il 34% del totale delle società quotate in borsa in Italia (1,9 milioni) e sono distribuite in modo più o meno omogeneo su tutto il territorio. Il 21% si trova in Lombardia, il 16,8% nel Lazio e il 9,6% in Campania.

Quasi la metà del fatturato delle società di e-commerce e delle reti digitali di valore al dettaglio nel 2019 è stata generata da grandi aziende (43,9%), ma anche le PMI e le microimprese hanno visto aumentare i loro fatturati: le piccole imprese rappresentano il 22,2% del totale, le medie imprese al 18,8% e microimprese al 15,1%.

Fonti: Istat, FebrabanMCC ENET



Todas as Notcícias