Comprendi il panorama economico dell’Italia e del Brasile nel 2020

27/01/2021


Oggi inauguriamo una rubrica per presentare il panorama economico del Brasile e dell’Italia nel 2020, le sfide affrontate e le prospettive future. Presenteremo, inoltre, i dati del commercio estero e, naturalmente, lo stato delle relazioni economiche tra i due paesi.

Come prima notizia, illustriamo e analizziamo gli indicatori cruciali per comprendere le attività economiche che vi aiuteranno a pianificare il vostro business.

Brasile

Il COVID-19 e la mancanza di certezza riguardo gli orientamenti economici e sanitari da adottare figurano tra i fattori che hanno bloccato l’avvio del programma di riforme strutturali del governo brasiliano e la ripresa economica che il Brasile ha vissuto negli anni precedenti.

La nuova edizione del Bollettino macro-fiscale, del Segretariato di Politica Economica del Ministero dell’Economia (SPE/ME), presentata il 17 novembre, evidenzia che la proiezione ufficiale del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2020 continua a mostrare un relativo miglioramento, registrando una riduzione della contrazione dal 4,7% al 4,5% in termini reali. Questo risultato positivo è dovuto principalmente alla forte reazione dei settori economici come il commercio al dettaglio e l’industria, nel terzo trimestre di quest’anno. 

Secondo le previsioni dell’OCSE, il PIL brasiliano dovrebbe diminuire del 5% nel 2020, una previsione meno ottimistica di quella del governo. Nonostante ciò, le previsioni di entrambe le istituzioni prevedono una crescita per il prossimo biennio. L’OCSE stima una crescita del 2,6% nel 2021 e del 2,2% nel 2022. A sua volta, il governo progetta un incremento del 3,2% nel 2021 e 2,5% nel 2022.

Nella tabella in basso, è possibile osservare la percentuale di variazione annuale del PIL brasiliano e delle sue componenti

Skjermbilde 2021-01-27 kl. 12.59.19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nella seguente tabella, si può osservare la variazione percentuale delle esportazioni e importazioni brasiliane in relazione agli anni precedenti. 

Skjermbilde 2021-01-27 kl. 12.59.29

 

 

 

 

 

Mentre i dati consolidati dell’esercizio 2020 presentavano dati negativi, confrontando il terzo trimestre con il trimestre precedente, si osserva una graduale ripresa dell’economia del paese. L’industria è cresciuta del 14,8%, i servizi del 6,3% e l’agricoltura si è contratta dello 0,5%.

Tra le attività industriali spicca la crescita del 23,7% delle industrie di trasformazione. In aumento anche le attività di elettricità e gas, acqua, fognature, gestione dei rifiuti (8,5%), edilizia (5,6%) ed estrattiva (2,5%).

Nella categoria Servizi sono cresciuti tutti i settori: Commercio (15,9%), Trasporti, Magazzinaggio e Posta (12,5%), Altre attività di servizi (7,8%), Informazione e comunicazione (3,1%), Amministrazione, difesa, sanità pubblica e istruzione e sicurezza sociale (2,5%), Attività finanziarie, servizi assicurativi e connessi (1,5%) e attività immobiliari (1,1%).

Dal punto di vista della spesa, gli investimenti fissi lordi sono aumentati del l’11,0% rispetto al trimestre precedente. La spesa per consumi delle famiglie è aumentata del 7,6% e la spesa per consumi pubblici è aumentata del 3,5%.

Comparando ancora il terzo con il secondo trimestre del 2020, le Esportazioni di Beni e Servizi sono diminuite del 2,1%, mentre le Importazioni di Beni e Servizi sono diminuite del 9,6% rispetto al trimestre precedente. 

Italia

D’altra parte, in Italia la proiezione ufficiale dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) è che il Pil italiano scenderà dell’8,9% nel 2020. Entro il 2021 l’indice dovrebbe crescere del 4%. In confronto, nel 2019, il PIL italiano è cresciuto dello 0,3% rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, una notizia incoraggiante è che la variazione del PIL tra il secondo e il terzo trimestre del 2020 ha mostrato un forte aumento (15,9%), a simboleggiare l’inizio della ripresa dell’economia italiana.

Nella tabella seguente è possibile osservare la percentuale di variazione annua del PIL italiano e delle sue componenti. 

Skjermbilde 2021-01-27 kl. 12.59.37

 

 

 

 

 

 

A seguire, è possibile osservare la variazione percentuale delle esportazioni e importazioni italiane, in relazione agli anni precedenti. 

Skjermbilde 2021-01-27 kl. 12.59.43

 

 

 

 

 

Come il trend brasiliano, l’aggregato annuale dell’economia italiana presenta dati negativi. In totale nel 2020 si prevede una forte riduzione dei consumi delle famiglie (-10,0%) accompagnata da un forte aumento della propensione al risparmio. Tuttavia, analizzando il terzo trimestre del 2020, la spesa familiare nel Paese è aumentata notevolmente (+15,0%), sostenuta dall’aumento degli acquisti di beni e servizi durevoli (+46,8% e +16,4%, rispettivamente). Fonte: Trading Economics e ISTAT

Nel 2021 si prevede un modesto recupero dei consumi, subordinato alla fase transitoria del recupero delle spese per i servizi e alla graduale riduzione delle incertezze legate all’evoluzione del virus. La spesa per le famiglie dovrebbe aumentare del 4,5%.

In novembre, l’indice della produzione industriale ha registrato un decremento (-1,4%), derivante dalla riduzione dell’attività in tutti i principali settori (-4,0% per i beni di consumo, -3,6% per l’energia e -0,6% per i beni strumentali) ad eccezione dei beni intermedi (+0,2%). Considerando il periodo gennaio-novembre, gli indici evidenziano una significativa contrazione (-12,1%). Il valore di novembre conferma la fase di attenuazione del processo di recupero dei tassi di produzione. Se nel mese di dicembre i livelli di produzione industriale sono rimasti invariati, nel quarto trimestre si registrerà una moderata riduzione rispetto al trimestre precedente (-0,8%). 

Nel terzo trimestre del 2020 il settore business e servizi aumenta del 26,7% rispetto al trimestre precedente; mentre l’indice lordo annuo ha registrato un calo del 6,9%. 

L’indice di produttività dei servizi nel terzo trimestre del 2020 mostra una netta ripresa, registrando variazioni positive in tutti i settori. In particolare, l’incremento maggiore riguarda le strutture alberghiere e le attività di ristorazione, che registrano un salto del 161,9%, legato al graduale ritorno del turismo.

In forte crescita anche le attività professionali, scientifiche e tecniche (+27,4%), il commercio all’ingrosso, il commercio e la riparazione di autoveicoli e motocicli (+26,0%), i trasporti e lo stoccaggio (+20,9%), le agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (+16,7%). Il minore incremento riguarda i servizi di informazione e comunicazione (+9,4%).

Per quanto riguarda le esportazioni di beni e servizi, anche se in graduale ripresa, si prevede una diminuzione del 16,4%. Le importazioni dovrebbero diminuire del 14,0%. Nel 2021 si prevede che la ripresa del commercio mondiale influenzerà positivamente le esportazioni e le importazioni (rispettivamente +10,2 e +10,0%). 

Restate sintonizzati sulle prossime notizie: vi presenteremo i dati sul potere di consumo di Brasile e Italia!

Fonti: Ministero dell’Economia, IBGE, Banca Mondiale, ISTAT, Country Economy, Trading Economics e Valor Econômico.



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