Enel contro Iberdrola, la nuova sfida Italia-Spagna si gioca in Brasile

08/05/2018


Continuano gli investimenti della società energetica italiana Enel in Brasile. Dal 2006, da quando cioè la società dell’energia elettrica ha acquisito il controllo della spagnola Endesa, che a sua volta possedeva molte società ed attività in Sudamerica, il gruppo è diventato nei fatti una multinazionale.

L’acquisizione all’estero, che allora cumulò una notevole mole di debito sulle spalle dell’utility (oggi sotto controllo a circa 37 miliardi, a fronte di un margine operativo lordo tra 15 e 16 miliardi), nasceva a sua volta dall’esigenza di garantire una prospettiva di crescita, dopo che a inizio anni Duemila la società era stata costretta a vendere centrali e reti di distribuzione cittadine per garantire l’apertura del mercato in Italia.

Un gruppo da 75 miliardi di ricavi, metà all’estero

Oggi il gruppo guidato da Francesco Starace vale 53 miliardi di euro e rappresenta una delle più brillanti utility a livello globale. A fine 2017 la società ha totalizzato ricavi per 74,6 miliardi e generato un utile netto di 3,7 miliardi. Sul totale dei ricavi, ormai solo la metà, pari a 38,7 miliardi, è generata in Italia. Circa 20 miliardi arrivano dalla Spagna, 13 miliardi dal Sudamerica: qui la crescita del fatturato rispetto a fine 2016 è stata pari al 22,2 per cento, contro una crescita del 4,7% dei ricavi in Italia. Il resto arriva da Africa, Centro e Nord America, Asia.

In Sudamerica più prospettive di crescita

Dunque, tornando al quesito iniziale: perché Enel vuole comprare una società di distribuzione in Brasile, nella fattispecie Eletropaulo? Il primato che la società ha conquistato a livello globale va difeso: soprattutto in un’era in cui la digitalizzazione sta esponendo i modelli di business tradizionali a numerose forme di concorrenza. Il Sudamerica,  e il Brasile in particolare, nonostante le sue crisi a fasi alterne, rappresentano regioni con elevate potenzialità di crescita legate allo sviluppo relativamente recente e alla forte crescita della domanda di energia elettrica. Domanda alla quale si accompagna la capacità di fornire servizi a valore aggiunto, come l’interazione tra cliente e azienda elettrica consentita dai contatori di nuova generazione, alla domotica, che avrà un ulteriore sviluppo anche con la fibra ottica, business nel quale Enel è presente in Italia in joint venture con la Cassa Depositi e Prestiti.

Il piano industriale di Enel prevede l’esportazione del modello dei contatori digitali e della fibra ottica in Sudamerica. Tutti questi servizi si possono vendere se si possiede una solida base di clienti, in particolare quelli collegati alle reti di distribuzione. Enel ha oltre 60 milioni di clienti in giro per il mondo, 10 milioni solo in Brasile dove circa un anno fa ha comprato una società di distribuzione, Cel-G (ne possedeva già altre). Eletropaulo ne porterebbe in dote altri 7 milioni.

L’importanza strategica di Eletropaulo

Il piano industriale prevede espressamente la crescita attraverso gli investimenti nel settore della distribuzione e già da parecchio tempo Enel stava tenendo d’occhio Eletropaulo, anche perché alcuni azionisti, come l’utility Usa Aes, vogliono vendere e altrettanto valutano di fare gli azionisti pubblici (tra cui una sorta di Cdp brasiliana) che assieme possiedono circa il 25 per cento del capitale. Per la società italiana l’opportunità è molto interessante. Ma lo è anche per una sua accanita concorrente, la spagnola Iberdrola.

Per Iberdola tenere il punto su Eletropaulo significa compiere un passo per una crescita dimensionale (oltre che rafforzarsi in Sudamerica) e mettersi al riparo a sua volta dal rischio di essere scalata in una fase di consolidamento del mercato. Per Enel contrastare Iberdrola significa impedirle di crescere e diventare un concorrente pericoloso anche sul mercato europeo.

Questo spiega l’accanimento sull’azienda brasiliana: le due società si sono sfidate a colpi di rilanci sui prezzi di Borsa, raddoppiandone il valore in meno di due settimane.

La Neoenergia, controllata dal gruppo spagnolo Iberdrola, ha deciso di alzare la sua offerta per il controllo di Eletropaulo a R$ 32,10 per azione, dopo che Enel aveva rilanciato la sua oferta a R$32,00.

L’azienda italiana ha a sua volta rilanciato la sua offerta per il controllo dell’impresa a R$ 32,20 per azione. La nuova proposta porta la compagnia di distribuizione ad una valutazione di circa R$ 5,4 miliardi.

La data dell’asta, inizialmente fissata per il 18 maggio, è stata posticipata al 4 giugno, quando sarà possibile rilanciare nuovamente.

Fonte: Il sole 24 Ore



Todas as Notcícias