Luxottica a nozze con Essilor, gruppo da 50 miliardi

17/01/2017


Luxottica va a nozze con la francese Exilor realizzando una delle più grandi fusioni ‘cross border’ in Europa, che porta alla nascita di un colosso dell’occhialeria con più di 140.000 dipendenti e vendite in oltre 150 Paesi. Sulla base dei risultati annuali del 2015 delle due società, il nuovo gruppo avrebbe realizzato ricavi netti per oltre 15 miliardi di euro e un EBITDA netto combinato di circa 3,5 miliardi. Lo annuncia una nota in cui precisa che Delfin sarà il primo socio con una quota tra il 31% e il 38 per cento.

Per entrambi i gruppi la missione, si legge in una nota “è migliorare la vista in tutto il mondo attraverso l’innovazione come fattore di crescita, l’eccellenza operativa, lo spirito imprenditoriale e un approccio internazionale”. Il nuovo gruppo prevede di generare nel medio termine progressivamente sinergie di ricavi e di costi per un ammontare tra i 400 milioni e i 600 milioni, con un’accelerazione nel lungo termine.

La sigla dell’accordo, stata annunciata ieri mattina , lunedì 16 gennaio, prima dell’apertura dei mercati. Dall’intesa esce un gruppo con una capitalizzazione da circa 50 miliardi di euro, del quale Leonardo Del Vecchio attraverso la sua Delfin sarà il maggiore azionista con il 31-38%.

Del Vecchio sarà anche il presidente esecutivo della società, mentre l’amministratore delegato di Essilor, Hubert Sagniéres, sarà il vice presidente esecutivo e vice amministratore delegato, «con i medesimi poteri» dice il comunicato diffuso. La nuova società che si chiamerà EssilorLuxottica sarà quotata a Parigi. Dopo la notizia della maxi-integrazione il titolo Luxottica non è riuscito a fare prezzo in apertura per le troppe richieste di acquisto, quindi è volato in Borsa, con un rialzo del 14% a 56,55 euro. Analogo incremento a Parigi dove il titolo del gruppo francese Essilor è schizzato all’insù del 16,45% a 118,9 euro.

“Si compie un sogno” “Con questa operazione – dice Del Vecchio che lavora all’operazione con l’aiuto di Mediobanca da 4 anni – si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell’ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte. Sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta ma solo ora sono maturate le condizioni che l’hanno resa possibile”. “Finalmente, dopo cinquanta anni di attesa, due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto” commenta il presidente che aggiunge: “Continueremo ad investire in Italia e in Francia, vogliamo essere un campione europeo che mantenga forte le sue radici”.

L’industria degli occhiali. L’accordo, ritengono gli osservatori, è in grado di cambiare la dinamica dell’industria degli occhiali, un mercato da 90 miliardi di euro, considerato uno dei settori a più forte crescita. Secondo gli analisti, le prospettive per l’industria sono infatti «ottimistiche», con il settore previsto in crescita di oltre il 2% fino al 2020. A spingere le vendite è il cambiamento demografico, soprattutto in Asia. Dei 7,3 miliardi di persone al mondo, il 63% ha bisogno di lenti correttive ma solo 1,9 miliardi ha già acquistato occhiali, lenti o si è sottoposto a interventi chirurgici. Secondo le stime, hanno bisogno di occhiali circa 2,6 miliardi di persone, in particolare in Asia, Africa e America Latina. Essilor e Luxottica avevano già valutato un accordo tre anni fa, quando Sagniéres aveva contattato Luxottica. Le trattative però non erano decollate fra lo scetticismo di Del Vecchio. Essilor da allora si è sottoposta a una ristrutturazione, con la quale è divenuta una società più orientata ai consumatori e, riporta il Financial Times, più «adatta» a Luxottica. Gli analisti ritengono da tempo che una fusione fra Essilor e Luxottica sarebbe stata positiva, offrendo un piano di successione per il gruppo, considerati i 20 anni di differenza di età fra Del Vecchio e Sagnieres.

I marchi. Il gruppo Luxottica ha un portafoglio importante, con marchi di proprietà come Ray-Ban, Oakley, Vogue Eyewear, Persol, Oliver Peoples e Alain Mikli, e licenze — definite sul sito web del gruppo «di grande attrattiva e prestigio» — come Giorgio Armani, Burberry, Bulgari, Chanel, Dolce&Gabbana, Michael Kors, Prada, Ralph Lauren, Tiffany & Co., Versace e Valentino. Inoltre può contare su una rete di circa 7.400 negozi: le catene LensCrafters e Pearle Vision in Nord America, Opsm e LensCrafters in Asia-Pacifico, Gmo in America Latina e Sunglass Hut in tutto il mondo. Gli occhiali, ricorda il sito web, «sono progettati e realizzati in sei stabilimenti in Italia, tre in Cina, uno in Brasile e uno negli Stati Uniti. In India, un impianto di minori dimensioni serve il mercato locale».

Fonte: Il Corriere della Sera



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