INTERVISTA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA ITALIANA BARILLÀ AL SOLE 24 ORE

11/08/2016


Il presidente della Camera Alessandro Barillà ha rilasciato un’intervista al Sole 24 ore, che é stata pubblicata oggi. Parlando della situazione economica attuale del Brasile, Barillá invita gli imprenditori italiani ad investire, perché questo é il momento giusto. Segue il testo completo dell’intervista:

 

«Imprese italiane investite adesso»

Cogliete l’attimo e andate contro corrente: «Agli imprenditori italiani dico che non c’è momento migliore per investire in Brasile», questo pensa Alessandro Barillà, presidente della Camera di Commercio italiana di Rio de Janeiro. E prosegue: «L’instabilità politica del Paese è evidente e speriamo che si risolva in breve, ma i fondamentali sono buoni e non c’è alcun rischio per la democrazia. A fronte di queste turbolenze, la certezza è che il Brasile offre opportunità uniche. La crisi è derivata da un modello di crescita sbagliato, serve un’altra direzione, verso equilibri più centristi con una vera cultura di apertura del mercato».

Negli ultimi 13 anni, dalla presidenza Lula a quella della Rousseff, i governi del Pt, il partito dei lavoratori, hanno mantenuto arroccato il Paese, contando sulla fase di espansione del settore petrolifero. Poi, la crisi delle materie prime qualcosa ha cambiato e timide aperture sono avvenute per trovare aziende che collaborino con Petrobras: «Il Brasile è un continente – spiega il presidente – ha enormi esigenze infrastrutturali, ferrovie, strade, grandi corridoi idrici da sfruttare meglio: in questi ambiti le imprese italiane possono trovare spazi di business ed è

questo il momento di investire, con l’economia e la moneta brasiliane deboli e con progetti a lungo termine».

Barillà ne ha parlato anche con Matteo Renzi, durante la visita del premier della scorsa settimana a Rio. Si deve ripartire dalle relazioni fra i due Paesi incrinate

dopo la vicenda dell’ex terrorista Cesare Battisti. Si deve iniziare da migliori rapporti che favoriscano gli investimenti italiani in Brasile e opportunità di crescita brasiliane in Italia. Perché tutto questo avvenga è già in programma, entro fine 2016, una missione del ministro Carlo Calenda: «Al momento – dice Barillà – manca una grande banca italiana che accompagni questo tipo di sviluppo, anche se si può ricordare una recente acquisizione di Banca Intesa in Brasile. Poi, abbiamo il compito di ridare forza a quel patrimonio immenso rappresentato dagli oltre 30 milioni di discendenti italiani, sono già loro un mercato molto vasto».

M.L.C.



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